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No alla confisca “indiscriminata”

E’ di ieri la sentenza della Corte di Cassazione (Prima Sezione  Penale) n. 9984 che annulla il provvedimento del Gip del Tribunale di Torino, il quale nella funzione di giudice dell’esecuzione aveva disposto la confisca, ricorrendo a suo giudizio il presupposto di cui all’ art. 12 sexiese d. l. 306/1992.

Di confisca, il nostro attuale ordinamento ne conosce ormai diversi tipi; in quello in questione, si tratta di una misura di sicurezza patrimoniale collegata a delitti che destano particolare allarme sociale ed è finalizzata di contrastare la criminalità organizzata che opera soprattutto in campo economico (cd. confisca allargata).

La Corte di Cassazione, come già in altre occasioni abbiamo avuto modo di osservare in altri provvedimenti che abbiamo qui commentato (sul punto anche questo nostro articolo disponibile su: http://www.ascheri.academy/2018/03/02/revoca-alla-confisca-reato-fiscale-non-piu-punibile/?lang=it), non arretra di fronte alla necessità di tutelare principi e garanzie (primo fra tutti quello di colpevolezza) e ritiene illegittimo il provvedimento del GIP poichè non è stato dimostrato il legame tra la somma di denaro e il reato, somma di denaro rivenuta in tempo successivo alla commissione, circa un anno dopo.

Paolo Ghiselli

Difensore cassazionista del Foro di Rimini, che si è specializzato nella difesa tecnica di procedimenti per reati societari, anche attraverso l’esperienza maturata nella redazione delle note a sentenza per le riviste specialistiche del Sole 24 Ore.
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